Nel sistema distributivo Moda, La miriade dei piccoli e medi negozi di
abbigliamento ed accessori fashion, che popolano sparsi ovunque le strade dei
paesi e delle città Italiane e che ad oggi risultano essere circa 78.000 (
Unioncamere ed Infocamere dicembre 2023), si aggrappano ai saldi di fine
stagione come ad un salvagente. . .per non annegare . . . le date dei Saldi sono i
primi di luglio per la PE ed i primi di Gennaio per la AI: non perdiamo di vista
queste date che saranno fondamentali per quanto segue.
Come è ben noto, le vendite dei saldi hanno ormai efficacia non oltre le due
settimane dall’inizio e poi una lenta agonia ove l’unica certezza è: “quanti soldi
stiamo rimettendo”. La pervicacia con cui li si portano avanti, è quella che per la
PE si persevera sino a tutto settembre e per la AI a tutto febbraio se non a metà
marzo!
Ci sta sfuggendo che tale comportamento porta a mettere in vendita i prodotti
delle nuove stagioni in ritardo ovvero per l’AI solo da ottobre e per la PE da metà
marzo in avanti, ovvero avremmo la presunzione di avere sell out a prezzi pieni
per soli 3,5 mesi in PE e di 3 mesi per AI e qui con l’aggravante del
BlackFriday” (vedi mio post del 2022 sempre su Linkedin) che riduce le
marginalità su tutto il Sistema Distributivo Moda.
La domanda che gli illuminati si pongono è come sia possibile in così
breve tempo portare i sell out a prezzo pieno al 50% o 60% dell’immesso: la
risposta la danno i mercati del nord Europa o le catene internazionali che
dopo 2 settimane di svendite, inseriscono immediatamente i prodotti della
nuova stagione, dividendo il punto vendita in vecchio e nuovo prodotto.
Se i meno miopi li imitassero, avremmo per entrambe le stagioni 5,5 mesi
di vendite a prezzi pieni: il vissuto del nord Europa o delle grandi catene
internazionali, ci insegnano che un prodotto comprato correttamente
porta circa l’11% di sell out mese, ovvero il 55% di venduto prima dei saldi.
Certo è che se abbiamo acquistato cose invendibili è preferibile, se
possibile, chiedere di sostituirle alle Aziende produttrici o in tragica
alternativa toglierle dalle vetrine per poi svenderle, perché comunque si
tratta di un acquisto sbagliato e ciò può capitare.
Quello che sta accadendo in Italia è il paradosso del “cane che si
morde la coda”, ovvero per toglierci di mezzo le rimanenze o la merce
comprata male, non mettiamo in vendita la merce nuova, per poi
conseguentemente creare nuove rimanenze per aver dato poco tempo ai
prodotti, di uscire dal negozio.
Altra notazione fondamentale è il non “riassortire ciò che si vende” per
tentare di vendere ciò che è invendibile: tale comportamento tipicamente
“nostrano” crea un doppio danno del quale nessuno si accorge e/o ne
tiene conto.
Temo che se non metteremo in pratica quanto segnalato sopra, “andremo
a schiantarci contro un muro” e come al solito, dando la colpa a fatti
contingenti esterni e mai alla nostra miopia . . .
uno spazio dedicato creato appositamente per i nostri collaboratori. Qui troverete contenuti accuratamente selezionati pensati per informare, ispirare e connettere. Pensatelo come al nostro diario di bordo aziendale: un luogo per condividere idee, ispirazioni e le piccole grandi storie che ci rendono unici.
Questo magazine offre informazioni progettate specificamente con i nostri collaboratori. Il nostro obiettivo è promuovere un senso di comunità, fornendo aggiornamenti e approfondimenti pertinenti il nostro settore. .
Si prega di notare che questo sito web potrebbe presentare materiali protetti da copyright, inclusi testi, immagini e grafica. Questi sono utilizzati in conformità ai principi del “fair use” (uso equo) ai sensi della legge sul copyright. La nostra intenzione è sempre quella di utilizzare tali materiali per scopi educativi o informativi.
Se ritenete che qualsiasi materiale presente su questo sito web violi i diritti del proprietario, vi preghiamo di contattarci senza esitazione. Prendiamo sul serio queste questioni e, su richiesta, rimuoveremo prontamente qualsiasi materiale in questione.
Per segnalazioni o preoccupazioni relative ai diritti d’autore, vi preghiamo di inviarci un’email a marketing@badii.it. Grazie per far parte di questo spazio e per aiutarci a mantenerlo speciale per tutti coloro che vi partecipano.